
Migliaia di tartarughe sulle coste dell’India libere da turisti e bracconieri
Sulle coste indiane tornano a nidificare le tartarughe.
Qui, secondo le stime dell’Odisha Wildlife Organization, quasi il 50% della popolazione mondiale delle tartarughe marine depone le uova.
1 aprile – L’emergenza sanitaria da Coronavirus non sta cambiando solo le nostre abitudini ma anche l’ambiente che ci circonda, lo dimostrano le migliaia di tartarughe che sono tornate a nidificare sulla Rushikulya Beach di Odisha in India.
Mentre molti Paesi fanno i conti con le restrizioni del lockdown causato dall’epidemia da COVID-19, la natura si riprende i suoi spazi e sempre più spesso si avvistano cinghiali, cervi, capre, anatre e persino scimmie, camminare per le strade delle città.
Se in Italia le lepri ripopolano i parchi e i delfini nuotano indisturbati nei porti, dove si registrano livelli più bassi di inquinamento marittimo, in India le tartarughe marine Olive Ridley, una specie in via d’estinzione, hanno approfittato delle spiagge libere da turisti e bracconieri per tornare a nidificare sulla costa di Odisha, o Orissa, uno stato dell’India Orientale che si affaccia sul Golfo del Bengala.
Sono oltre 70 mila, secondo i dati forniti dalle autorità ambientali della zona, le femmine di Olive Ridley che a partire dal 21 marzo hanno popolato le spiagge indiane per scavare i nidi dove deporre le uova.
Amlan Nayak, funzionario forestale della divisione di Berhampur, ha raccontato al periodico The Hindu che sulla spiaggia di Rushikulya alle 2 del mattino di domenica 22 marzo, circa 2.000 tartarughe femmine sono uscite dal mare per raggiungere la spiaggia.
Un evento straordinario che non accadeva da molti anni a causa della folla di turisti che riempiono le spiagge, dei bracconieri che saccheggiano le uova per rivenderle nei mercati locali e dei danni provocati all’ambiente dall’inquinamento atmosferico.
La quarantena e le dure restrizioni imposte dai Governi di tutto il mondo per contrastare la pandemia di Covid-19, hanno determinato la chiusura di Rushikulya e, senza la folla di curiosi impegnati a invadere la spiaggia, le tartarughe marine hanno nidificato in totale tranquillità e sicurezza. Inoltre, la guardia forestale ha disposto il pattugliamento delle spiagge durante i quarantacinque giorni di incubazione delle uova per proteggerle dal pericolo di predatori di animali selvatici.
Trascorso il mese e mezzo le uova custodite in ogni nido, che quest’anno secondo le stime saranno circa 60 milioni, si schiuderanno e le spiagge verranno invase da tartarughine che, dopo aver scavato nella sabbia per raggiungere la superficie, cercheranno di arrivare al mare per iniziare una nuova avventura.
La tartaruga Olive Ridley, o Lepidochelys olivacea, è un rettile testudinato appartenente alla famiglia dei Chelonidi. Si tratta di una specie particolarmente diffusa negli oceani Indiano e Pacifico e nel Mar Rosso. La si può trovare anche nell’Oceano Atlantico centro-meridionale. Pesa circa mezzo quintale e il carapace, di colore olivaceo e dalla forma che ricorda quella di un cuore, misura fino a 75 cm.
L’aspetto più affascinante della vita delle Olive Ridley è legato alla riproduzione. Le femmine della specie non si riproducono se prima la lunghezza del loro carapace non ha superato i 60 cm e l’accoppiamento avviene nel periodo compreso tra la primavera e l’estate e solo sulla terraferma. Inoltre, ogni maschio cerca di accoppiarsi con il maggior numero di femmine che al momento della deposizione delle uova tornano sulla spiaggia su cui sono nate per creare il nido.
Le tartarughe, anche cinquecento alla volta, emergono dal mare durante la notte e, dopo essersi allontanate circa cinquanta metri dalla riva, scavano buche profonde fino a mezzo metro dove depongono dalle 80 alle 100 uova bianche. Una volta ricoperte di sabbia le buche, le Olive Ridley tornano in mare. La nidificazione avviene solo durante la notte e sembra sia legata al ciclo lunare poiché coincide con il primo o ultimo quarto di luna.
La IUCN, International Union for the Conservation of Nature, ha inserito le Olive Ridley nell’elenco delle specie considerate vulnerabili a causa della forte diminuzione delle popolazioni di tartarughe minacciate dalle attività umane, come la pesca indiscriminata e la costruzione di grandi porti e impianti petroliferi, che hanno causato la distruzione dell’habitat costiero.
Non va dimenticato che uno dei maggiori nemici delle tartarughe marine è l’inquinamento da plastica e, per salvaguardare le diverse specie, Dolci Preziosi e Legambiente hanno pensato a una Pasqua green e promosso il progetto TartaLove che consente di adottare simbolicamente una tartaruga per ogni ogni uovo di Pasqua plastic-free acquistato.
