
Terrario fai da te: come costruirne uno e come prendersene cura
Terrario fai da te: che cos’è e a cosa serve
Il terrario fai da te è un giardino in miniatura che regala un tocco green agli ambienti indoor.
Se sognate un lussureggiante angolo verde a casa o in ufficio e credete nella filosofia del Do It Yourself, il terrario fai da te è la risposta ai vostri desideri.
Il terrario fai da te è un progetto facile da realizzare e alla portata di tutti perché bastano pochi attrezzi e materiali, un po’ di fantasia e tanta voglia di sperimentare. Piccolo o grande, sospeso o appoggiato su una mensola, chiuso o aperto, di forma sferica o dal design geometrico e minimalista, il terrario è un vero e proprio complemento d’arredo che permette di creare un elegante angolo verde in qualsiasi stanza della casa.
Simile a un acquario, il terrario può contenere piante, ad esempio cactus, o una singola specie o un intero habitat di animali esotici in particolare anfibi, rettili, insetti e aracnidi. Se all’interno del terrario è presente una pozza d’acqua, necessaria alla sopravvivenza delle piante o degli animali che lo abitano, si parla di terracquario.
Esistono due tipologie di terrario per gli animali:
- naturale: che riproduce con fedeltà l’ambiente in cui vive l’animale ospitato all’interno del terrario. In questo caso non mancano piante, vere o finte, e un substrato naturale. Il terrario naturale è bello esteticamente ma richiede un’attenta e costante manutenzione.
- semisterile: contiene l’essenziale, ovvero la bacinella dell’acqua, il cibo, il riparo e un substrato costituito da carta assorbente o fogli di giornale. È un tipo di terrario meno gradevole dal punto di vista estetico ma più facile da curare perché necessita di minori attenzioni ed è meno vulnerabile all’azione degli agenti patogeni e parassitari. Il terrario semisterile spesso è utilizzato per ospitare animali malati o sotto osservazione sanitaria.
Scopriamo insieme le caratteristiche del particolare elemento d’arredo e quali sono gli step per costruire un terrario homemade
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Com’è fatto un terrario: tutto quello che devi sapere
In commercio sono disponibili una vasta gamma di accessori e decorazioni che permettono di creare un terrario fatto in casa bello e funzionale.
Ad esempio, per ricreare il biotipo originale delle piante o dell’animale si possono utilizzare diversi tipi di substrati o sottofondi come il repty bark, la sabbia del deserto, la jungle bark, la torba o, in alternativa, la carta assorbente e i fogli di giornale.
Anche il mercato delle decorazioni per terrari offre ampia scelta: piante, muschio, rami e strutture di vario genere, terriccio, foglie, rocce, pietre da drenaggio, sabbia colorata e molto altro ancora.
In genere, un terrario è dotato di termostato, termometro e timer per autoregolare l’accensione dell’impianto di riscaldamento o di illuminazione. Inoltre, se il terrario ospita un animale si possono utilizzare dei particolari sistemi di riscaldamento come:
- sistemi a spot: sono montati direttamente nel terrario mediante un portalampada dove viene avvitata una comune lampadina
- cavetti riscaldanti: montanti internamente o esternamente al terrario
- tappetini riscaldanti: montati esternamente all’esterno del terrario
Per riscaldare il terrario è possibile utilizzare anche lampade a raggi infrarossi che con la loro luce rossa a bassa intensità non procurano alcun fastidio all’animale e lo aiutano a orientarsi durante le ore notturne.
L’uso del timer, invece, serve a ricreare sia il modello giorno-notte che il ciclo stagionale. Infine, in alcuni terrari sono spesso presenti anche regolatori di umidità e igometri, un utile strumento che serve per misurare l’umidità relativa dell’aria.
Terrario homemade: come costruire e curare un mini giardino
I terrari sono dei piccoli giardini perfetti per la casa o l’ufficio perché occupano poco spazio. Questi mini ecosistemi sono capaci di vivere in completa autonomia per molto tempo e prendersene cura è facile anche per chi non ha il pollice verde.
Vediamo quali sono i materiali e i passaggi necessari per creare un semplice ma scenografico terrario fai da te:
- contenitore in vetro, chiuso o aperto, pulito e sterilizzato
- per un terrario chiuso la scelta deve ricadere su piante che crescono bene in ambiente umidi come la fittonia, il fico rampicante, l’edera, la felce e la Helxine soleirolia, detta anche pianta dell’amicizia o del buon umore. Per i terrari aperti, invece, è consigliabile scegliere piante che hanno bisogno di limitate quantità d’acqua come aloe, cactus, sedum e piante aeree
- terriccio leggero e drenante
- carbone attivo
- sassolini
- muschio
- elementi decorativi (ad esempio pigne, ciottoli, pietre colorate, etc)
- pinza
- spruzzino
- Preparare il fondo: mescolare i sassolini con il carbone attivo e posizionare circa 2 cm del composto sul fondo del contenitore. Aggiungere prima uno strato di muschio e successivamente dai 5 agli 8 cm di terriccio in base alle dimensioni del terrario e alla lunghezza delle radici delle piante. Premere il terriccio per eliminare possibili bolle d’aria, appiattire la superficie e scavare dei piccoli fori dove andranno inserite le piante.
- Posizionare le piante: prelevare le piante dal vaso, pulire le radici eliminando la terra in eccesso e inserirle nel terrario. Ricoprire le radici con la terra ed esercitare una piccola pressione con le dita attorno ad ogni singola pianta per livellare la superficie del terreno.
- Aggiungere gli elementi decorativi: a questo punto sistemare all’interno del terrario gli elementi decorativi come il muschio fresco, le pigne e le rocce e usare uno spruzzino per vaporizzare l’acqua.
Ecco cinque consigli utili per prendersi cura del terrario:
- Come innaffiare: non bagnare troppo il terreno che al tatto deve risultare umido ma non inzuppato e utilizzare sempre acqua distillata per innaffiare i terrari perché quella del rubinetto è ricca di calcare. Le piante nei terrari aperti devono essere innaffiate una o due volte a settimana mentre le piante grasse hanno bisogno di acqua una volta al mese.
- Il tipo di acqua: utilizzare sempre acqua distillata per innaffiare i terrari perché quella del rubinetto è ricca di calcare.
- Il posto giusto per il terrario: posizionare il terrario in un luogo lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole. Il terrario, infatti, ha bisogno di luce indiretta. In alternativa, si possono utilizzare lampade fluorescenti.
- La pulizia: rimuovere con le pinze la muffa e le foglie avvizzite.
- Il cambio d’aria: un terrario chiuso dev’essere aperto per qualche ora al giorno almeno una volta al mese per consentire il cambio dell’aria all’interno del contenitore. È importante farlo soprattutto se le piante sembrano sofferenti o si forma della condensa all’interno del terrario.
