Turismo di comunità nell'alto Appennino reggiano

Turismo di comunità nell’Alto Appennino Reggiano

La sostenibilità ambientale è uno dei punti principali da cui nasce e si sviluppa l’idea di “turismo di comunità”.

Il turismo di comunità è il risultato di una strategia di sviluppo di un territorio nel quale la popolazione ha la massima libertà nell’assumere decisioni, nel rispetto della cultura locale e dell’ambiente e nel quadro di una condivisione con visitatori e ospiti di tradizioni e modi di vita.

I punti essenziali possono essere così riassunti:

1) ruolo della comunità locale nella gestione del turismo;

2) ricadute economiche eque sulla popolazione;

3) sostenibilità ambientale;

4) rispetto della cultura tradizionale;

5) difesa della comunità mediante un’adeguata preparazione dei turisti al viaggio;

6) rifiuto della banalizzazione della vita e della cultura locale.

Vediamo più da vicino due esempi pratici.
Due borghi dell’Appennino reggiano, Cerreto Alpi e Succiso, negli ultimi decenni hanno vissuto un inesorabile fenomeno di spopolamento dovuto all’emigrazione e oggi contano circa 65 abitanti ciascuno. Un gruppo di abitanti, per lo più giovani, è stato però capace di reagire, di individuare il modo per creare opportunità di lavoro e far sì che la gente resti e non emigri.

Una miracolosa rinascita

Infatti, nel tempo erano cessate tutte le attività economiche e agricole; uno dopo l’altro avevano chiuso i battenti i negozi, i ristoranti e i bar, così come le scuole e gli uffici postali.
Oggi invece il pericolo che i due paesi siano destinati all’abbandono totale e definitivo è stato scongiurato.

A Succiso, paese per altro colpito da una rovinosa frana negli anni ’70, la cooperativa Valle dei Cavalieri ha gradualmente avviato una serie di attività in cui si combinano l’allevamento delle pecore, il servizio di trasporto per gli alunni delle scuole di tutta la vallata, la gestione dell’edificio che ospitava le scuole e nel quale, una volta adeguatamente ristrutturato, oggi funziona un agriturismo con ristorante e camere.
Hanno aperto un bar per i residenti e per gli ospiti, un negozio di generi alimentari, un piccolo centro benessere; si possono noleggiare mountain bike e avere informazioni presso uno dei centri visita del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

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A Cerreto Alpi, invece, la cooperativa Briganti di Cerreto combina lavori di forestazione e di manutenzione con alcune attività turistiche, dispone di due appartamenti ristrutturati per dare ospitalità ai turisti, gestisce un ristorante, offre alloggio in uno splendido mulino ad acqua ristrutturato e ha riaperto l’essiccatoio per le castagne, stimolando la raccolta di un frutto che nel passato costituiva l’alimento fondamentale nella dieta dei montanari, e che era stato del tutto abbandonato.

Tutti danno il loro contributo

Al rientro estivo spontaneo di centinaia di emigrati che tornano nelle loro case, si aggiunge l’arrivo di tantissimi turisti, attratti dalla bellezza dei luoghi (i due paesi si trovano a 1000 metri di altitudine), dalla qualità dell’offerta di ospitalità, dalla ricchezza dei programmi di intrattenimento e delle opportunità di svago (feste, escursioni, passeggiate a cavallo, torrentismo, osservazione degli animali selvatici, raccolta dei funghi e dei frutti del sottobosco, pesca). Insomma, i due paesi sono rifioriti.

La popolazione è interamente coinvolta nell’ospitalità e ne ricava benefici di natura economica.
Il valore degli immobili è sensibilmente cresciuto in parallelo con la crescita di notorietà dei luoghi, che negli ultimi tempi hanno ricevuto visite da parte di delegazioni di tutto il mondo, compresi giornalisti e studiosi.

Si tratta di forme di turismo di comunità, che prevedono la partecipazione di tutti; ogni lavoratore è disponibile a svolgere più funzioni, alternandosi nelle varie attività: l’autista dello scuolabus nel pomeriggio aiuta al caseificio o al bar e durante il tragitto si ferma nel paese dove accompagna i bambini a scuola, per ritirare i farmaci per gli anziani che con difficoltà possono uscire dalle loro case.
L’anziano intrattiene con piacere i turisti con i suoi racconti dei tempi passati, ricordando la transumanza, la lotta partigiana e le piccole (e buffe) storie del paese.

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Immagine di apertura: © Toxawww | Dreamstime.com

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