
Turismo urbano: 10 itinerari nelle più belle città italiane
Spesso ci capita di passare davanti a una chiesa senza esserci mai entrati, oppure di scoprire per caso bellissimi angoli e strade delle nostre città, di cui non sapevamo nemmeno dell’esistenza.
Con gli itinerari di turismo urbano organizzati da Mygrantour nelle principali città italiane e europee, puoi passeggiare alla scoperta delle più belle città italiane, insieme ad “accompagnatori interculturali”: migranti di prima o seconda generazione, appositamente formati e provenienti da tutto il mondo.
Mygrantour sono gli itinerari dei migranti, passeggiate accompagnate dai nuovi cittadini, che ci portano alla scoperta di quartieri interculturali e cosmopoliti, svelandoci storie e angoli che neppure chi vi è nato conosce così bene.
Come nasce Mygratour
Chiunque osservi con occhio attento le città europee e i loro abitanti, non può fare a meno di notare come le migrazioni, da sempre fattore di trasformazione urbana, siano un fenomeno transnazionale che crea forti legami tra persone e famiglie dislocate in diversi territori e con diverse culture. Da questa constatazione si è sviluppata l’idea di promuovere una forma di turismo responsabile, a chilometro zero, che avesse come protagonisti concittadini provenienti anche da mondi lontani.
Una proposta lanciata a Torino nel 2010 attraverso il primo corso per “accompagnatori interculturali” promosso da Viaggi Solidali, tour operator di turismo responsabile, in collaborazione con le ONG Oxfam Italia e ACRA-CCS. Visto il successo incontrato e il moltiplicarsi di dimostrazioni d’interesse da parte di altre realtà italiane ed europee, si è pensato di sviluppare una rete europea di città in cui proporre itinerari urbani interculturali accompagnati da cittadini di origine migrante e rivolti a residenti, turisti, studenti e a chiunque fosse curioso di scoprire il territorio con occhi diversi. È nato così nel 2014 il progetto MygranTour, co-finanziato dall’Unione Europea.
10 itinerari nelle più belle città Italiane
Torino
1) Il giro del mondo in una piazza: Porta Palazzo. Cibi, profumi e sapori dell’intercultura, la passeggiata più adatta anche per i più piccoli.
2) Borgo San Paolo Sin Fronteras, la passeggiata da vivere anche in lingua, per chi studia lo spagnolo
Passeggiando tra le vie di Borgo San Paolo conosceremo il passato e il presente del quartiere. Il passato è la storia del “borgo rosso” caratterizzata dalla nascita delle prime fabbriche, come la Lancia, e dalla resistenza antifascista. Il presente è invece contraddistinto dalle comunità latinoamericane che oggi animano la vita rionale con negozi, ristoranti, associazioni e luoghi di culto. Guidati da un accompagnatore interculturale di origine latinoamericana faremo un breve viaggio tra autori più o meno conosciuti della letteratura dell’America Latina presso la libreria Belgravia, proseguendo poi con la visita delle associazioni nella sede dei Bagni Pubblici di via Luserna di Rorà. Presso la parrocchia del Gesù Adolescente rievocheremo le celebrazioni dedicate al Señor de los Milagros e lungo il cammino potremo imparare qualche parola di lingua quechua. Possibilità di fare la passeggiata in lingua spagnola.
3) Mirafiori: dalla città-fabbrica alla città-mondo
Nell’immaginario collettivo Mirafiori è da sempre legata alla FIAT e alle storie degli operai che emigrarono dal sud d’Italia contribuendo alla crescita economica di Torino. Il percorso che vi proponiamo parte da via Artom dalla Casa del Parco, un luogo d’incontro che propone attività sociali e ricreative, dove verranno approfonditi i temi delle migrazioni interne italiane tra gli anni ‘50 e ‘70 e dei progetti di riqualificazione urbana che hanno interessato il quartiere. Proseguendo tra le vie di Mirafiori sud avremo modo di conoscere i nuovi cittadini dal mondo che qui hanno deciso di vivere caratterizzando il territorio con negozi, luoghi di spiritualità e culto. Faremo tappa presso il supermercato Milcov, specializzato in prodotti provenienti dalla Romania, per poi proseguire fino al Centro Milarepa per una breve immersione nella spiritualità buddista e un incontro con i monaci tibetani. Entreremo lungo il cammino in altri negozi dal mondo e infine raggiungeremo la spettacolare Chiesa Ortodossa rumena in legno, costruita in Romania dai maestri d’ascia del Maramures, depositari di un’antica tradizione.
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Milano
4) Paolo Sarpi, T’el chi Chinatown!
In via Paolo Sarpi, negli anni ‘30 e ’40 era usuale incontrare venditori ambulanti cinesi con cravatte in offerta speciale. A Milano un secolo fa approdarono i primi 40 migranti provenienti dallo Zhejiang, una provincia che ha come capoluogo Hangzhou, «la più nobile città del mondo e la migliore» secondo Marco Polo. E sempre a Milano, quello che un tempo era chiamato il borgo degli ortolani, dove si coltivavano cipolle e rape, è diventato il centro pulsante della vita sociale e dei commerci cinesi in Lombardia. Con gli accompagnatori interculturali di Migrantour scoprirete storie di integrazione, aggregazione e imprenditoria attraverso associazioni, giornali, negozi di artigianato, bar, pasticcerie. Un piccolo-grande viaggio in Cina senza allontanarsi da Milano, una passeggiata tematica per approfondire la conoscenza della millenaria cultura cinese.
5) Porta Venezia: dai Promessi Sposi al corno d’Africa
“S’immagini il lettore il recinto del lazzeretto, popolato di sedici mila appestati; quello spazio tutt’ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente”. Così Manzoni descriveva il lazzaretto ai tempi dei Promessi Sposi. Oggi di quel lazzaretto è rimasto poco, ma l’antico quadrilatero, a partire dagli anni ‘70, è stato il punto di arrivo di tanti migranti dal Corno d’Africa che qui hanno aperto le loro attività commerciali. Non è strano quindi, percorrendo oggi Via Lazzaro Palazzi, incontrare ristoranti, bar e internet point sulla cui insegna campeggia il nome “Asmara”. Senza dimenticare la Chiesa Ortodossa di San Nicola, oggi aperta proprio in una porzione superstite dell’antico lazzaretto manzoniano, e la presenza delle altre comunità migranti. Sabato 30 aprile, in occasione della Pasqua ortodossa, questo itinerario si arricchisce di una tappa in più, per scoprire tradizioni e curiosità di questo evento, all’insegna della spiritualità.
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6) Via Padova: una finestra sul mondo!
Via Padova è sempre stata luogo di passaggio e accoglienza: da qui è passato il mondo dei migranti italiani che si raccoglievano prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti o l’Argentina in un luogo che ha preso il nome di “Curt de l’America”. Qui si sono stabilite tante famiglie del Meridione negli anni del boom economico. Oggi, negli stessi cortili, vivono altri migranti che si costruiscono un futuro migliore in Italia. Per questo motivo una passeggiata interculturale in via Padova è un viaggio verso il centro del mondo: in poco meno di due chilometri si intrecciano America Latina, il mondo arabo-musulmano, il sub-continente indiano, la Cina. Tutto si affaccia su questa via straordinaria, ricca di sapori e profumi lontani, di volti e di colori. Una via in continuo movimento, su cui si affacciano anche luoghi di grande valore storico, come il borgo di Crescenzago, il Naviglio della Martesana e il Parco Trotter.
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Firenze
7) Sulle tracce dei viaggiatori di ieri e di oggi.
La città di Firenze ha una lunga storia di accoglienza nei confronti degli “stranieri”, che in diversi periodi si sono insediati nel capoluogo toscano contribuendo a scriverne la storia. Mettersi sulle tracce dei tanti luoghi migranti significa guardare la città da un’angolatura diversa e stimolante che riconosce, accanto alla Basilica di Santa Maria del Fiore o del Ponte Vecchio, le tracce di quella storia minore di cui sono state protagoniste le comunità russe, polacche, anglosassoni, francesi, ebraiche, svizzere, tedesche, ma anche negli ultimi anni, le comunità iraniane, quella eritrea, e tante altre. Ne sono testimonianza viva gli edifici di culto, quali la sinagoga, la chiesa russo – ortodossa, la chiesa evangelica, gli istituti di cultura, i luoghi di ritrovo e di scambio tra i tanti ricordiamo il Caffè Paszkowski, e il Gabinetto Viesseux, fino agli esercizi commerciali che si snodano in zone quali la stazione di Santa Maria Novella, o il mercato di San Lorenzo. Per info e prenotazioni: migrantour.firenze@oxfam.it.
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Genova
8) La città vecchia raccontata dai nuovi cittadini. A spasso nei caruggi, il mondo a km zero è dietro l’angolo!
Migrantour vi accompagna nel cuore di Genova, il centro storico, per cogliere l’essenza della città che ha fatto dell’accoglienza la sua storia passata e presente. Accompagnatori interculturali vi conducono dalla Commenda di Prè, simbolo di ospitalità, alla colorata via Prè, svelando le tante culture che vi si leggono, per poi proseguire in via del Campo dove sorge il museo della canzone genovese “viadelcampo29rosso” e giungere infine in piazza don Gallo, da dove si accede al quartiere della Maddalena, simbolo di cittadinanza attiva. Al termine della passeggiata sarà possibile completare il percorso interculturale visitando il MeM, la sezione permanente del Galata Museo del Mare dedicata alle migrazioni, o scoprire le culture del mondo presso l’omonimo Museo allestito al Castello D’Albertis.
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Roma
9) Culture di ieri e di oggi nel Rione Esquilino
La passeggiata attraverso il rione Esquilino prende avvio da Piazza Vittorio, una delle più grandi d’Europa, cuore multietnico della città. Da questo punto centrale ci si muove per avvicinarci a conoscere la comunità cinese, prevalente nel quartiere, attraverso le sue erbe e prodotti medicinali, l’antichissima tradizione del tè e il tempio buddhista di via Ferruccio con meravigliose statue dorate, tamburi e incensi profumati. Il successivo passaggio sotto l’Arco di Gallieno, vicino a un centro di preghiera islamico e alla chiesa dei Santi Vito e Modesto, ci offe lo spunto per approfondire il tema degli altri culti religiosi presenti in città da secoli. A breve distanza, le botteghe situate nei pressi dell’Acquario Romano ci portano a scoprire l’artigianato afgano-pakistano e la ricchezza culturale di paesi purtroppo da molti anni colpiti da guerre e conflitti. Lì vicino, al Nuovo Mercato Esquilino, incontriamo l’“Ambasciatore del Mercato” che ci introduce alla conoscenza dei mille e più tesori alimentari esposti sui banchi.
10) Tradizioni indiane e bengalesi a Torpignattara
L’itinerario a Torpignattara ci porta a incontrare la comunità bengalese, molto numerosa in zona, e le associazioni femminili attive sul territorio: l’itinerario percorre le stradine del quartiere, avvicinandosi a botteghe che vendono sari e altri abiti tradizionali dai colori sgargianti e dai ricami preziosi che le donne bengalesi ci insegnano a indossare, insieme ai gioielli, spiegandocene significati e caratteristiche. In un centro estetico poco distante si possono poi conoscere alcune ricette naturali per la cura della persona, il trucco, i tatuaggi all’henné, per proseguire poi verso alcuni negozietti che vendono cibi cucinati in occasione dei matrimoni e di altre cerimonie. Il vicino tempio induista chiude questo viaggio verso l’estremo Oriente.
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Le passeggiate Mygrantour durano circa 2 ore e si possono effettuare ogni sabato del mese su prenotazione, oppure su richiesta per individuali, gruppi precostituiti o scuole. Per informazioni e prenotazioni leggi il calendario dei prossimi appuntamenti di Torino, Milano, Genova e Roma.
