
Vacanze in bicicletta: 4 percorsi in Italia
Mobilità a basso impatto ambientale, turismo sostenibile e sana attività fisica all’aria aperta: un viaggio in bicicletta racchiude tutto questo e anche molto di più.
Soprattutto se si considera che la bicicletta è anche il modo migliore per scoprire a passo lento la natura e i luoghi incontaminati, muoversi in compagnia dimenticando la fatica e venendo ricompensati dalla bellezza del viaggio.
Qui di seguito vi proponiamo quattro percorsi o viaggi da fare in bicicletta, nuove idee e spunti per le vacanze in Italia o per un fine settimana con i piedi sui pedali.
In sella a due ruote
La bicicletta è una conquista e al tempo stesso un piacere, che in molti in Italia apprezzano e mettono in pratica ogni qualvolta il tempo libero e il bel tempo si dimostrano clementi (ma i più temerari non si fanno mica intimorire da pioggia o vento!). Certo, rispetto ad alcuni Paesi europei, l’Italia è ancora un passo indietro per quanto riguarda l’uso quotidiano della due ruote come mezzo di trasporto alternativo o, in generale, come mezzo per muoversi o pensare le vacanze. Probabilmente le cause sono da imputare a scarse infrastrutture dedicate ai ciclisti o ai cicloamatori, che percepiscono ancora un senso di insicurezza muovendosi in bici, ma lentamente si va migliorando.
Città (e Paesi) amanti della bici
Alcune città – Ferrara, Ravenna e Pesaro sono tra quelle che investono di più in ciclovie, servizi di bikesharing e cicloparcheggi, in parte agevolate anche dalla posizione in pianura, oppure dal fatto che le attività economiche che si concentrano principalmente nel centro cittadino. Si tratta infatti di centri abitati di medie dimensioni e di città universitarie. Siamo ancora lontani dalle alte percentuali di Olanda e Danimarca (dove circa il 40% usa la bicicletta come mezzo principale di spostamento), ma siamo già in sella, e non ci resta che …pedalare!
- PROPOSTA 1
La Via Silente: 600 chilometri attraverso il Cilento
Interessante itinerario ciclo-turistico attraverso il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei più estesi in Italia: 600 chilometri da percorrere in 15 tappe (con una opzionale durante la quale si raggiunge la vetta del monte Cervati, al confine tra Campania e Basilicata, a 1898 metri di altezza), tra le montagne e il mare, tra pianori e boschi di faggio, lungo valli ricoperte di orchidee ma anche attraverso terre aspre e selvagge. Alla partenza viene distribuita La Silentina, un documento che garantisce ai partecipanti vitto e alloggio a prezzi scontati.
Guarda la mappa del percorso
È la quiete dei posti e dei paesaggi che si visitano a dare il nome a questo percorso, lontano dal rumore e dai caotici ritmi delle città, in cui la maggior parte di noi vive. Qui invece il silenzio la fa da padrone e neutralizza il fastidio che spesso arrecano le attività umane, perché in fondo il silenzio non è meramente assenza di suono, ma la capacità di saper ascoltare quello che ci circonda, di vivere la natura, di apprendere nuove esperienze.
Si parte dal paesino di Castelnuovo Cilento, a pochi chilometri dallo scalo ferroviario di Vallo della Lucania-Castelnuovo. Dopo un primo tratto collinare, si fa ritorno sulla costa nei pressi di Pioppi, un piccolo e incantevole borgo di pescatori; ancora una quarantina di chilometri lungo il mare poi ci si inoltra verso l’interno. Il mare si rivede dopo 400 chilometri.
L’associazione La Via Silente, nata nel 2014, si avvale della preziosa collaborazione e delle competenze di cartografi, webmaster, grafici ed esperti di management turistico per mantenere i rapporti con tutte le molteplici e diverse realtà distribuite lungo il percorso.
Grazie al clima mite, il Cilento può essere meta di vacanze praticamente durante tutto l’anno (in estate piove di rado): anche se i periodi consigliati sono in primavera con il risveglio della Natura e in autunno, quando la vegetazione si colora di arancione, offrendo viste e panorami indimenticabili. In estate, invece, ci si trova ad attraversare borghi in festa, sagre paesane e manifestazioni come per esempio la sagra dei piatti poveri di Stio, circondati da secolari alberi di castagno.
Per quanto concerne la bicicletta, quella consigliata è la tutto-terreno o ibrida, con la componentistica della bici da montagna, equipaggiata con un cambio ad almeno 24 rapporti (triplice corona anteriore e il pacchetto posteriore di almeno otto): i dislivelli e i tratti in sterrato, spesso in salita, sono infatti abbastanza impegnativi. Imprescindibili sono un robusto portapacchi, una capiente borsa da manubrio e due borracce fissate al telaio (poiché per lunghi chilometri è impossibile fare rifornimento di acqua), oltre a camere d’aria autoriparanti o copertoni antiforatura.
Guarda il video dell’itinerario della Via Silente
- PROPOSTA 2
CicloVia Francigena: in viaggio verso Roma
La Via Francigena, che collega Canterbury, in Inghilterra, a Roma passando per Francia e Svizzera, si snoda per 1800 chilometri, circa la metà dei quali in Italia. Il progetto e l’itinerario saranno presentati a Fa’ la cosa giusta! fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibile, dal 18 al 20 marzo a Milano.
Durante l’incontro, a cura di SloWays e in collaborazione con la Regione Toscana, verranno illustrate le storie dei 38 Comuni attraversati e le oltre 1000 strutture ricettive toccate dall’itinerario. Il percorso era nato per i pellegrini ma, nel corso della storia, fu percorso da commercianti in cerca di nuovi mercati ed eserciti in cerca di nuovi territori.
L’obiettivo è di promuovere il viaggio in bicicletta lungo la Via Francigena, mettendo gratuitamente a disposizione di chiunque voglia farlo un itinerario percorribile con biciclette da viaggio munite di borse (bici tradizionali, e-bike ma anche handbike fuoristrada), trovando valide alternative al percorso pedonale ufficiale, in caso di tratti non ciclabili. Rispetto a chi va a piedi, i cicloturisti affrontano numerose strade asfaltate (circa il 70% del totale), ancorché secondarie e poco trafficate, evitando quanto più possibile gli sterrati sconnessi che mettono a dura prova la resistenza soprattutto delle biciclette: comunque, anche i tratti sterrati sono su “strade bianche” con fondo stabilizzato.
Guarda la mappa del percorso
Dal Colle del Gran San Bernardo a Roma sono quindi circa 1000 chilometri, che persone mediamente allenate possono completare in 23 tappe di circa 50 chilometri l’una: una distanza non eccessiva che consente di godersi il paesaggio e la natura attraversata. La prima parte è la meno impegnativa, poi dal valico della Cisa e i continui saliscendi delle colline di Toscana e Lazio l’itinerario si fa più duro. L’offerta è indirizzata a ciclo viaggiatori adulti con una buona padronanza del mezzo, un discreto allenamento ed esperienza di viaggio; la si sconsiglia a famiglie con bambini o a persone inesperte o poco allenate.
Il percorso è pubblicato su www.viafrancigena.bike/it/ sito dal quale si possono anche scaricare gratuitamente le tracce GPS e stampare le mappe dettagliate.
SloWays organizza tour a piedi e in bicicletta, in gruppo o da soli, adatti a tutti, per godersi il proprio tempo e il viaggio, ponendo attenzione alle tradizioni e ai sapori dei luoghi visitati, facendo leva sull’accoglienza delle piccole strutture a conduzione familiare e sulla loro ospitalità.
Una campagna di crowdfunding per la realizzazione e la posa di oltre 3000 segnavia, dal Colle del Gran San Bernardo a Roma, ha raccolto più di 12.000 euro che consentiranno entro la primavera di quest’anno, di realizzare il più lungo itinerario ciclistico d’Italia provvisto di segnaletica.
- PROPOSTA 3
La Sicilia occidentale, tra i campi di grano e le tracce della storia
Sempre l’associazione Sloways, promuove percorsi nella Sicilia occidentale, alla scoperta delle antiche tracce storico-archeologiche e dei passaggi delle popolazioni antiche. Il percorso si snoda tra i palazzi arabi di Palermo, il tempio dorico di Segesta e l’isola di Mozia e la sua necropoli fenicia. Una tappa è prevista anche sulla bellissima isola di Favignana, per apprezzare i paesaggi dell’entroterra tanto quanto quelli del litorale.
Un viaggio in bici concede il lusso di entrare più facilmente nella vita quotidiana dei luoghi che si visitano, poiché facilità il contatto diretto sia con la popolazione del luogo sia con le tradizioni e il buon cibo. Chi può rinunciare a un buon pasto nutriente e rigenerante prima di riprendere la strada? La cucina siciliana, in particolare, non risparmia sulla bontà (basti pensare ai prodotti tipici: il pistacchio di Bronte, i pomodori di Pachino o la cioccolata di Modica) e sui vini locali, così decisi e speciali nel gusto.
Il viaggio è consigliato per un gruppo di persone, ed è di media difficoltà. In linea di massima la proposta è per 8 giorni e 7 notti, nel periodo che va tra fine maggio e inizio giugno – quello migliore per attraversare i sentieri tra i campi di grano e assaggiare le arancine di Palermo! Maggiori info e programma del viaggio: www.sloways.eu
- PROPOSTA 4
Milano: piste ciclabili fuori città
Un percorso sicuro e attrezzato, consigliato per le famiglie e per un viaggio da fare in giornata è la pista ciclabile che da Milano, partendo dal Naviglio Pavese, conduce a Pavia. Breve e pianeggiante è da evitare solo nel periodo estivo quando l’umidità e le temperature troppo alte creano condizioni davvero torride, per cui pedalare a lungo è sconsigliato.
Per un buon tratto dei 33 chilometri di percorso, si segue il corso del Naviglio Pavese. Le acque, purtroppo, non offrono refrigerio: è importante quindi portarsi appresso delle borracce d’acqua fresca della quantità necessaria per l’intero percorso di andata. In compenso il livello di difficoltà è basso e la strada è interamente asfaltata ed è possibile percorrerla con bici da corsa o mountain bike.
Un’altra pista ciclabile che parte dalla città è quella del Naviglio della Martesana, a nord di Milano, che in 35 chilometri conduce fino a Trezzo sull’Adda. Simile per difficoltà e fondo stradale, ben segnalato e con un dislivello inesistente, il percorso attraversa Cernusco sul Naviglio, Inzago, Groppello d’Adda e Vaprio d’Adda alla scoperta della vegetazione, del paesaggio rurale e delle architetture dell’hinterland milanese.
Questi sono solo alcuni dei percorsi proposti dalla rete Bicitalia, suddivisi per livelli di difficoltà e reti tematiche. Sono segnalati anche gli “albergabici”, le strutture ricettive che offrono servizi a favore dei ciclisti, le pubblicazioni e le iniziative delle associazioni FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).
Ma per scegliere una vacanza in bicicletta non occorre restare in Italia, tra le città più Cycle-Friendly del mondo, al primo posto c’è Copenaghen, seguita da Basilea, Saragozza e Bogotà.
Gli amanti delle due ruote non potranno perdersi Fa’ la cosa giusta! la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si terrà a Milano dal 18 al 20 marzo. Molte le iniziative dedicate, tra cui:
La Cittadella della Bici
La Cittadella della Bici porta a Fa’ la cosa giusta! alcune tra le più originali e innovative realtà del mondo delle due ruote, che – anche se faticosamente – stanno conquistando sempre più spazio nelle nostre città.
- A chi arriva in fiera in bicicletta, Ciclofficina Balenga ha organizzato un parcheggio gratuito e coperto: oltre a custodire le bici, viene offerta assistenza per piccoli guasti e riparazioni.
- Barse Cicli, nato a Milano, presenta i primi due modelli di questo nuovo brand di biciclette elettriche artigianali equipaggiate con il motore Zehus Bike+, altamente innovativo, tecnologico e green per una bicicletta dal design accattivante e un po’ retrò: “La Nanà” e “Il Gagà”.
- Aperto al pubblico nel giugno 2015 in un ex spazio industriale, Ciclosfuso abbina due mondi diversi, la bicicletta e il vino (con cibo): un progetto originale che include un’officina con vendita e in cui il vino sfuso (anche biologico) viene scelto con grande attenzione all’ecologia (meno utilizzo di vetro) e al risparmio.
- AGM Design, invece, presenta 3DOM, progetto di locomozione altamente innovativo di grande originalità: si sale, si sterza, si frena e si scende senza usare le mani, per poter trasportare oggetti, consultare una cartina oppure – se piove – reggere un ombrello. Produzione made in Italy a basso impatto di CO2, con materiali eco-sostenibili e senza batterie da smaltire.
Bicicletta, candidata al Premio Nobel
Su iniziativa del programma di Radio2 Caterpillar, la bicicletta è stata infatti candidata all’ambito riconoscimento internazionale, come mezzo di spostamento democratico e accessibile, strumento di emancipazione femminile (ci sono Paesi in cui la bicicletta è vietata alle donne o dove è ritenuta poco conveniente al pudore), soluzione allo smog nelle città e nuovo modo per girare il mondo. “Per me è diventata una ragione di vita e di lavoro”, sostiene Paola Gianotti, “ciclista estrema” (tra le sue imprese, c’è il giro del mondo su due pedali) che ha portato – naturalmente in bici – da Milano a Oslo la candidatura, percorrendo oltre 2000 chilometri. Presso gli spazi espositivi di Fa’ la cosa giusta! è possibile aderire alla campagna, possibilmente raggiungendo la fiera proprio in bicicletta.
Ecobnb, la community dedicata al turismo sostenibile
Mentre per coloro che intendono creare offerte turistiche mirate ai cicloturisti o rendere le proprie strutture bikefriendly, Ecobnb propone l’incontro “Progettiamo insieme l’ospitalità verde e bike friendly” per illustrare le potenzialità del cicloturismo per gli operatori e per il territorio.
La Stazione delle Biciclette
Tantissimi sono gli incontri e i laboratori gratuiti di Fà la cosa giusta! per gli amanti delle biciclette. Come quello proposto da Rinnova, innovazione e riuso con Massimo Pezzini e Eugenio Fossati:
Laboratorio: come nasce una bici
domenica 20/03 dalle 16.00 alle 17.00
Durante il laboratorio viene illustrato come costruirsi una bicicletta da sé, conoscerne le componenti e gli attrezzi necessari per il montaggio, durante l’assemblaggio di un modello a scatto fisso detto fixed. La scelta di una bicicletta infatti è sia tecnica (se la usiamo in città oppure su percorsi sterrati per esempio), ma anche una questione di gusti (il colore): al tal fine sono proposte soluzioni per la mobilità elettrica, il riutilizzo, l’innovazione, la rigenerazione e la riprogettazione, per la promozione di uno stile di vita e di consumo ecocompatibile e improntato “all’uso-riuso” come alternativa “all’usa e getta”.
Foto di apertura © Andrei Radzkou – Dreamstime.com
