
Val di Mello: un’escursione per chi ama il trekking in mezzo alla natura
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Val di Mello: un paradiso naturale a due passi da Milano
Grandi e importanti città, ma non solo: la Lombardia è una regione ricca anche dal punto di vista naturalistico e tra i luoghi da visitare almeno una volta nella vita c’è la Val di Mello.
Se siete alla ricerca di idee per organizzare gite in Lombardia alla scoperta delle bellezze del territorio e dell’autentica tradizione montanara allora nel vostro itinerario non può mancare la Val di Mello.
Destinazione perfetta per gli appassionati di bouldering, trekking Italia e camminate in montagna, la Val di Mello è una valle laterale della Val Masino in provincia di Sondrio e nel gennaio 2009 la Regione Lombardia ha approvato all’unanimità l’istituzione della riserva naturale.
L’area protetta più grande della Lombardia è stata paragonata alla magnifica Yosemite Valley, uno dei parchi naturali più belli della California, ed è un vero e proprio paradiso terrestre a poco più di cento chilometri da Milano. Qui si possono ammirare suggestive cascate, torrenti spumeggianti, incantevoli laghetti e maestosi alberi le cui chiome verdi contrastano con il colore grigio scuro dei giganti di granito. E ancora, prati fioriti, verdi pascoli, lussureggianti boschi di conifere e graziose baite alpine.
La riserva naturale è divisa in due aree: integrale e speciale. Nella prima l’accesso è consentito solo al personale forestale autorizzato mentre nella seconda è possibile entrare con la propria auto solo in alcuni periodi dell’anno. La riserva speciale include piccoli siti rurali abitati, le valli confinanti come la Val di Ferro e alcune attività turistiche di alloggio e ristoro.
Qui la tutela del delicato equilibrio ambientale non è affidato solo alla legge ma passa anche per le buone pratiche che caratterizzano il turismo sostenibile e responsabile, una forma di viaggio che si basa sulla cura e il rispetto del territorio e della popolazione del luogo che si sceglie di visitare.
Il nome della valle deriva dal comune italiano di Mello, Mèll in dialetto valtellinese, che si trova a circa 20 km più a Ovest sulla Costiera dei Céch. I melat, ovvero gli abitanti di Mello, fin dall’antichità hanno diritto di pascolo nella Val di Mello e questo spiega l’origine del nome della valle nonostante la distanza tra la stessa e il comune lombardo.
Il paese di San Martino segna l’inizio della valle che termina con il monte Disgrazia, una montagna delle Alpi Retiche occidentali alta 3678 metri sul livello del mare. Il nome del monte, a dispetto di quello che credono in molti, non è legato a tragedie, guai o disavventure, ma deriva da una storpiatura della parola dialettale desgiaccia e cioè “che si scioglie” in riferimento allo scioglimento dei ghiacci che causava enormi defluvi verso la valle.
Narra una leggenda che il monte Disgrazia un tempo si chiamasse Monte Bello ed era coperto di verdi e rigogliosi pascoli. Un giorno, un anziano viandante stanco e affamato chiese ospitalità e un po’ di cibo a due pastori della valle. Uno, scontroso e inospitale, lo derise e gli offrì gli avanzi del suo cane mentre il secondo, di animo buono e gentile, ebbe pietà del pellegrino e gli propose di riposare sul proprio giaciglio e di consumare il suo pane con del formaggio.
All’alba il viandante suggerì al buon pastore di lasciare subito la montagna senza mai voltarsi indietro. L’uomo, inizialmente titubante, capì presto che il pellegrino davanti a lui non era altro che il Signore e obbedì allontanandosi dalla valle. Ma venne meno alla promessa e si voltò indietro. Vide il monte avvolto da fiamme gigantesche, i boschi che bruciavano, la roccia che si sgretolava e grandi massi che franavano lungo i fianchi della valle.
Il pastore osservò il terribile spettacolo per un solo e breve momento perché due scintille incandescenti lo accecarono. L’uomo, disperato, si gettò a terra piangendo e pregando Dio di perdonarlo per la sua disobbedienza. Il Signore allora gli chiese di battere un piede a terra e di bagnare gli occhi nell’acqua della sorgente che sarebbe sgorgata dal terreno. L’uomo fece quello che gli era stato detto, riacquistò la vita e tornò al suo villaggio per raccontare ciò che aveva visto.
Da quel giorno il Monte Bello cambiò aspetto e i lussureggianti pascoli lasciarono il posto a picchi aguzzi e profondi crepacci fatti di roccia aspra e scura.
Vediamo insieme qual è il percorso per raggiungere la Val di Mello.
Val di Mello: un percorso facile per escursionisti e famiglie
Ad eccezione dei sentieri più impegnativi, la Val di Mello è accessibile a tutti anche a famiglie con bambini che vogliono vivere una vacanza all’insegna della natura e del relax.
Il percorso comincia dalla località di San Martino Valmasino e prosegue lungo la mulattiera che parte dalla trattoria del Gatto Rosso in località Ca’ Panscer. Dopo una prima e breve salita si raggiunge il laghetto del Qualido nato nel 2009 in seguito a una frana della sovrastante parete omonima. Più avanti si incontra un secondo laghetto conosciuto con il nome di Bidet della Contessa e il piccolo nucleo rurale di Ca’ di Carna.
Si giunge così a Cascina Piana, il più grande nucleo di baite presenti in valle, cui segue la località Rasica. Successivamente, il sentiero si addestra nella foresta e dopo alcune salite si arriva al ponticello sul torrente Torrone e alla cascata della Chiusa.
Da questo punto in avanti la salita diventa un po’ più difficile e si snoda all’interno del denso bosco di abeti d’alto fusto, costeggiando il margine inferiore delle Placche dell’Oasi.
Si continua salendo i tornanti e attraversando una valletta con ruscello prima di proseguire ancora in salita fino agli splendidi alpeggi dell’Alpe Pioda che si trovano a quota 1560 metri in prossimità di una grande conca prativa circondata da placche, anfratti e pilastri di granito. Poco prima dell’alpe un punto panoramico permette di ammirare tutta la splendida Val di Mello.
Per il ritorno a valle il percorso è lo stesso fino alle baite di Rasica. Da qui, dopo aver attraversato un ponticello, si percorre il sentiero che costeggia il torrente Mello e che porta al parcheggio all’inizio della valle o scende direttamente a San Martino Valmasino nei pressi del centro sportivo del paese.
Il percorso di solo andata dura circa 2 ore di cammino e per metà attraversa una pianeggiante mulatteria mentre nella parte finale sale per circa 400 metri di dislivello all’interno del bosco.
Una volta raggiunto il parcheggio di San Martino Valmasino, a piedi o in macchina, si può continuare la passeggiata o utilizzare il servizio bus navetta per raggiungere la fine delle strada carrozzabile che segna l’ingresso alla riserva naturale.
Va però ricordato che tale servizio non sarà attivo per tutta la stagione 2020 a causa del divieto di assembramenti che si potrebbero creare nei momenti di attesa della navetta soprattutto durante i periodi di maggiore affluenza.
