verdura di stagione del mese di maggio

Verdura di stagione di maggio: usi e proprietà

Quali sono le verdure di stagione del mese di maggio da mettere nel carrello della spesa?

Ecco alcune tra le verdure di stagione più comuni e utilizzate in cucina, che, nel mese di maggio, sono più fresche e buone perché la stagione è quella giusta: acquistare e mangiare verdura di stagione è una buona abitudine che ci aiuta a mangiare in modo più sano e più rispettoso nei confronti dell’ambiente.

PEPERONI

verdura di stagione di maggio

Proprietà

Che sia rosso, giallo o verde, il peperone è un ortaggio ricco di sostanze nutritive e sali minerali. Il peperone rosso inoltre, se consumato crudo può contenere una quantità di Vitamina C tale da coprire l’intero fabbisogno giornaliero di un individuo adulto. Oltre alla Vitamina C, il peperone rosso, contiene Vitamina A, Vitamina B6 e Magnesio, ed è un’ottimo alleato per chi sceglie una alimentazione vegetariana o vegana. La vitamina C infatti è importantissima perché rinforza il sistema immunitario, promuove la disintossicazione delle cellule dalle tossine, e può aiutare a combattere virus e batteri di lieve entità, aumentando la risposta allo stress e l’assorbimento di ferro nell’organismo. La vitamina A, invece rende il cervello più attivo e aiuta l’organismo a difendersi dagli agenti esterni. La vitamina B6 e il magnesio, oltre a ridurre gli effetti dell’ansia proteggono e rinforzano il sistema cardiocircolatorio.

Conservazione

I peperoni possono essere conservati in diversi modi: sottolio, in agrodolce, arrostiti, congelati o conservati in frigorifero per un tempo non superiore ai 4 giorni. Se piccanti, i peperoni possono essere conservati anche come condimento per sughi e primi piatti.

Ricette e usi in cucina

Gratinati al forno, ripieni, alla griglia, saltati in padella, in agrodolce o in insalata: i peperoni sono adatti a tantissimi usi in cucina e sono l’ingrediente ideale per la preparazione di primi, secondi e contorni. Una delle ricette più conosciute è la peperonata, che viene preparata utilizzando tutte le varietà di questo ortaggio (rosso, giallo, verde). Questo la rende un piatto molto colorato e nutriente che, se cucinato togliendo la pellicina esterna dei peperoni, risulta digeribile anche per chi ha lo stomaco delicato. Un altro piatto molto buono e facile da preparare sono i peperoni ripieni. Oltre alla classica ricetta che prevede carne tritata per il ripieno, esiste una versione vegetariana.

Guarda il video dei peperoni ripieni vegetariani

Curiosità e usi alternativi

Da dove viene la differente colorazione dei peperoni?
Niente di più semplice: dal grado di maturazione del frutto alla raccolta. Il peperone verde viene raccolto quando è ancora acerbo. Per questo ha un sapore più amarognolo e acidulo. Si presta ad un uso in insalata o per produrre conserve a base di peperone. Il peperone giallo è più maturo di quello verde ed ha un gusto più fruttato e dolce. Risulta anche più carnoso e più succoso. Il peperone rosso è quello con il maggior grado di maturazione. E’ forse quello con il sapore più deciso ed è anch’esso più dolce, fruttato e succoso di quello verde. I peperoni rosso e giallo sono quindi quelli più indicati per essere consumati crudi, ad esempio in pinzimonio.

POMODORI

pomodori verdura di stagione maggio

Il pomodoro è probabilmente l’ortaggio più conosciuto e più consumato al mondo. Originario dell’America del Sud è particolarmente apprezzato per le sue proprietà salutari, in particolare per la sua azione antiossidante e per le sue comprovate proprietà preventive nei confronti del cancro. In Cile e in Ecuador, il pomodoro esiste come pianta selvatica e grazie al clima tropicale, fornisce frutti durante tutto l’anno, ma in Europa ha un ciclo stagionale limitato al periodo primaverile e estivo, da maggio a ottobre. Esistono tantissime tipologie di pomodoro: dai pomodorini chiamati “ciliegina” piccoli e di sapore agrodolce, ottimi per condire spaghetti e bruschette, ai “cuore di bue” più grandi e carnosi, ottimi da fare all’insalata o per la classica caprese, fino ai pomodori San Marzano”, ideali per preparare salse e conserve.

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Proprietà

Il pomodoro, se di provenienza biologica, è considerato come un vero e proprio farmaco naturale. I pomodori sono benefici per gli occhi e per la vista, grazie al loro contenuto di betacarotene e luteina, favoriscono il buon funzionamento dell’intestino, per via del loro contenuto di fibre vegetali e sono ricchi d’acqua, vitamine e sali minerali. Sono particolarmente indicati per chi segue una dieta dimagrante, perché contengono pochissime calorie: 100 grammi di pomodori freschi apportano soltanto 18 calorie.

Sono anche molto ricchi di vitamina C, che il nostro organismo dovrebbe assumere quotidianamente al fine di proteggersi dalle malattie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la quantità di vitamina C da assumere giornalmente dovrebbe essere pari a 45 mg. Con 100 gr di pomodori maturi assumiamo 25 mg di Vitamina C, mentre con 100 gr di conserva di pomodoro ne assumiamo 43 mg. Infine il pomodoro è ricco di licopene, un idrocarburo appartenente al gruppo dei carotenoidi, con comprovate proprietà preventive nei confronti del cancro al colon e alla prostata. Infine i pomodori sono considerati come alimenti in grado di aiutare l’organismo a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue: il consumo di pomodori è correlato ad una diminuzione del rischio di incorrere in patologie cardiache pari al 29%.

Conservazione

Se si ha la fortuna di avere il proprio orto sul balcone o in giardino, i pomodori si possono usare per preparare la classica passata o salsa di pomodoro secondo la tradizione famigliare italiana, nei due metodi: a cotto o a crudo. Un’altro metodo di conservazione dei pomodori è farli essiccare al sole o sott’olio, per poi utilizzarli tutto l’anno per condire insalate o per arricchire gustosi antipasti. Infine se vogliamo avere pomodori da mangiare per la settimana, dobbiamo sceglierli non troppo maturi in modo da poterli conservare per 4 o 5 giorni in frigorifero.

Curiosità e usi alternativi

A far conoscere questa pianta anche in Europa, furono gli Spagnoli nel XVI secolo. Già in età precolombiana la sua coltivazione era conosciuta ma le piante venivano utilizzate solo come ornamento, perché il pomodoro veniva considerato una pianta velenosa a causa del suo alto contenuto di solanina, sostanza considerata in quei tempi dannosa per l’uomo e quindi non utilizzata nell’alimentazione. Non si sa né dove né quando il pomodoro, da pianta ornamentale e velenosa, sia diventata pianta commestibile, ma si pensa che in Europa intorno all’anno 1500, qualcuno abbia provato a cucinarla con grande successo dei suoi commensali.

Guarda il video sugli usi alternativi del pomodoro

Ma il pomodoro non è buono solo da mangiare, è anche molto utile in casa.
Invece di comprare detergenti e detersivi chimici, che hanno effetti devastanti sull’ambiente e sulla nostra salute, possiamo utilizzare il pomodoro come anticalcare naturale per pulire la nostra cucina e il nostro bagno, oppure per lucidare oggetti in ottone e pentole in acciaio e alluminio: basterà strofinare della polpa di pomodoro maturo sull’oggetto da pulire e in seguito sciacquarlo e lucidarlo con un panno di lana.  Il pomodoro fa anche molto bene alla nostra pelle: preparate un composto di succo di pomodoro e olio d’oliva, centrifugando bene un pomodoro maturo e miscelandolo con la stessa quantità di olio di oliva. Applicate il composto sul viso con l’aiuto di un batuffolo di cotone e mantenetelo per almeno dieci minuti, sarà un toccasana per la vostra pelle soprattutto se secca o arrossata. Oltre all’effetto emolliente, il composto permetterà all’abbronzatura di durare più a lungo. Infine le foglie di pomodoro sono un’ottimo anti-zanzare naturale e sono utili per alleviare il bruciore causato dalle punture di questi insetti: mette una manciata di foglie in recipienti e distribuiteli all’interno delle varie stanze della casa e sul balcone, avrete ottimi risultati.

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RAVANELLI

ravanelli verdura di stagione maggio

Proprietà

Il ravanello (o rapanello) è una pianta originaria dell’Asia e appartiene alla famiglia delle crucifere. Il periodo migliore per mangiare questo piccolo tubero è in primavera, perché è il momento in cui si trovano più freschi e di stagione. Il nome scientifico è Raphanus sativus e ne esistono diverse specie, anche se quello più diffuso da noi è di colore rosso con polpa bianca e viene solitamente mangiato crudo. Il sapore è leggermente piccante ed è possibile mangiare anche le foglie se fresche e non ingiallite.

I ravanelli contengono il 95 % d’acqua, lo 0,7 % di proteine, l’1,9 % di zuccheri e lo 0,1 % di grassi. Sono ricchi di minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio e potassio e vitamine, tra cui la vitamina A, la vitamina C e tutte le vitamine del gruppo B. Ha proprietà depurative e diuretiche ed è quindi consigliato per chi soffre di problemi all’apparato urinario o al fegato: le sue proprietà disintossicanti facilitano l’eliminazione delle tossine. Grazie alle sue vitamine e alle sue proprietà disinfettanti, è un’ottimo farmaco naturale contro l’asma e i problemi di tipo polmonare e respiratorio. I ravanelli sono inoltre molto utilizzati nelle diete dimagranti, perché hanno un buon effetto saziante e allo stesso tempo un basso apporto calorico: con le loro 16 calorie rappresentano una delle verdure meno caloriche in assoluto.

Conservazione

I ravanelli possono essere conservati in frigorifero per circa 10 giorni. Solitamente vengono consumati crudi all’insalata, oppure tagliati a rondelle e utilizzati come guarnizione per la decorazione dei piatti. Sono ottimi anche nei centrifugati di frutta e verdura: il succo centrifugato di ravanello fresco, associato a generose dosi di miele o melata di bosco è il rimedio tradizionale della medicina cinese per i problemi di afonia, tosse, tracheiti e faringiti. Per renderli croccanti e saporiti, bisogna immergerli un paio d’ore in acqua fredda prima di consumarli.

Curiosità e usi alternativi

In Giappone si coltiva il Daikon, una varietà di ravanello che può raggiungere il peso di 4 kg e la lunghezza di un metro. Pare che nell’isola di Giava, in Indonesia, esista un ravanello serpente che ha raggiunto i 50 metri di lunghezza. Quando si acquistano dei ravanelli è bene prendere in considerazione le loro dimensioni e scegliere quelli più piccoli, in quanto quelli di maggiori dimensioni potrebbero risultare troppo “legnosi” da masticare. Bisogna fare attenzione anche allo stato delle foglie, che devono essere in buona salute e non appassite. Con le foglie di ravanelli è possibile creare decotti e infusi, ideali contro la spossatezza primaverile e l’insonnia, oppure utilizzarle il cucina come base per preparare originali ricette, come il pesto, il risotto o gli gnocchi verdi al ravanello.

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Ricetta gnocchi verdi al ravanello (per due persone)

  • bollire 2 patate medio-grandi
  • una volta cotte, far scolare e raffreddare le patate prima di sbucciarle
  • dopo averle sbucciate, schiacciarle bene con una forchetta in una insalatiera aggiustando di sale
  • sbollentare le foglie di ravanelli e frullarle in un mixer
  • aggiungerle alla purea di patate e mescolare bene
  • unire la farina lentamente e impastare prima con un cucchiaio e poi con le mani.
  • quando il panetto è abbastanza morbido si possono preparare dei piccoli filoncini e tagliarli a pezzettini di circa 2 centimetri ognuno
  • una volta pronti gli gnocchi, versarli in abbondante acqua salata per un paio di minuti: la cottura sarà ultimata non appena gli gnocchi saliranno tutti a galla

 

RUCOLA

verdura di stagione di maggio, rucola

Proprietà

La rucola o ruchetta appartiene alla famiglia delle Cruciferae,  la stessa di cavolo, cavolfiore e broccoli. Ha un sapore amaro-piccante ed è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà depuranti, digestive e addirittura afrodisiache.  E’ coltivata negli orti ma cresce anche spontanea nei campi dell’Italia centrale e meridionale. Quella selvatica ha un sapore più forte ed è l’ingrediente base di alcune ricette tipiche del sud Italia, come la “pasta rucola e patate”, di origine pugliese.

La rucola contiene vitamina C, betacarotene e sali minerali che aiutano la digestione e stimolano l’appetito.
In 100 gr di foglie di rucola, troviamo circa il 90% del fabbisogno giornaliero di vitamina K, importantissima per la salute delle ossa e del cervello. La rucola è anche antibatterica e antitumorale per il suo contenuto di sulforafano, una sostanza presente in tutte le piante della famiglia delle crucifere, come broccoli, cavoli e cavolfiori.

Conservazione

Per conservare la rucola in frigorifero il più a lungo possibile, bisogna prima di tutto toglierla dai sacchetti di plastica in cui viene confezionata. Le foglie, una volta lavate ed asciugate, possono essere conservate in comodi contenitori di plastica oppure direttamente nell’asciugatore per insalata. Le foglie di rucola si possono mangiare crude in insalata, come complemento a piatti di carne (tipicamente straccetti e bresaola), per condire pasta o riso sotto forma di pesto (ottenuto frullandola insieme a pinoli, olio e parmigiano), o aggiunta cotta alle minestre.

Guarda il video sulla preparazione del pesto di rucola

Curiosità e usi alternativi

Sia nel periodo romano che in quello rinascimentale, la rucola era considerata afrodisiaca, magica e sacra. Veniva utilizzata nel culto della dea Cerere, legata alle piante medicinali. I romani la chiamavano erba “lussuriosa” ne consumavano anche i semi e la utilizzavano nei filtri amorosi, ritenendola il più potente tra gli afrodisiaci. Nel medioevo, la coltivazione e l’utilizzo di questa pianta era vietato, proprio per i suoi effetti afrodisiaci. Nell’isola di Ischia si prepara un liquore a base di rucola chiamato Rucolino. La rucola può essere utilizzata anche come decotto, molto utile in caso di ritenzione di liquidi e sovraffaticamento dell’organismo e per la cura dei capelli grassi: mettete una grande quantità di rucola in acqua bollente e lasciate riposare per circa quindici minuti. Versate l’infuso sui capelli dopo averli lavati e risciacquate.

Scopri la verdura di stagione del mese di aprile, marzo e febbraio.

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