
Come visitare la passerella di Christo sul lago d’Iseo
Camminare sulle acque del lago d’Iseo su una passerella galleggiante lunga 3 km 100% sostenibile, grazie alla scelta di materiali riciclabili. The Floating Piers è la nuova opera d’arte di Christo, uno degli artisti più famosi al Mondo nel campo della land art.
Dalla mezzanotte di venerdì 17 giugno, fino alla mezzanotte del 3 luglio, per 16 giorni, uomini, donne, bambini e animali potranno partecipare gratuitamente a questa esperienza di incontro fra arte e natura, in uno dei paesaggi più suggestivi d’Italia: il lago d’Iseo, che si trova a circa 100 chilometri da Milano e 200 da Venezia. I visitatori previsti sono circa 1 milione, la passerella ne accoglie 10.000 circa in contemporanea.
Per visitare l’istallazione, non c’è biglietto d’ingresso né limiti di età: tutti possono partecipare. L’arte e la natura devono essere, secondo l’artista, il più possibile accessibili a tutti.
Servono solo poche regole e qualche consiglio per vivere al meglio l’esperienza.
Come visitare l’installazione di Christo
- camminare scalzi, seguendo il movimento dolce delle onde e ammirando il paesaggio che vi circonda
- si può camminare sulla passerella con cani al guinzaglio, carrozzine per disabili e passeggini per bambini
- NON si può salire in bicicletta, skateboard, roller, e con scarpe con il tacco
- NON si può correre, saltare e tuffarsi in acqua (la passerella non ha protezioni ai lati, ma addetti alla sicurezza e bagnini saranno disponibili 24 h su 24 con gommoni, moto d’acqua e servizio di ambulanza).
- Si potrà rimanere sulla passerella quanto si vuole, non ci sono limiti di tempo, ma naturalmente si consiglia di usare il buon senso dato che l’affluenza di visitatori prevista è alta.
- il percorso è percorribile in entrambi i sensi di marcia, non c’è un percorso prestabilito
- si potrà percorrere la passerella 24 h su 24, anche di notte: un sistema di luci illuminerà tutto il tratto della camminata e oltre 60 bagnini controlleranno sempre le sponde.
- l’opera è gratuita e non si può prenotare, per questo consigliamo di acquistare il biglietto per i trasporti con anticipo.
- In caso di pioggia forte o temporali la struttura verrà evacuata: l’organizzazione dell’evento ha a disposizione un satellite per prevedere il cattivo tempo.
Dove si trova
L’installazione di trova sul lago d’Iseo, tra le province di Bergamo e Brescia. La passerella collega il paese di Sulzano, sulla sponda bresciana del lago, con Monte Isola, l’isola più grande del lago d’Iseo, e l’isoletta di San Paolo, ecco come fare per raggiungerla.
Sulzano
Non si può arrivare a Sulzano direttamente in macchina e nemmeno in moto, perché le strade saranno chiuse al traffico, tranne che per i residenti e i lavoratori. Si può però arrivare in treno, con i bus navetta o per i più sportivi e ecologici, in bicicletta o a piedi:
- Treno: la stazione di Sulzano è collegata con la linea Trenord Brescia-Iseo. Prima di tutto bisogna quindi arrivare a Brescia e da lì prendere il treno per Sulzano: un viaggio andata-ritorno da Brescia a Sulzano costa 7 euro e dura tra la mezzora e i 40 minuti, a seconda delle fermate, a cui bisogna aggiungere il prezzo del biglietto per arrivare a Brescia dal vostro punto di partenza. In occasione dell’evento, Trenord ha aumentato il numero dei treni giornalieri per arrivare direttamente a Sulzano e i biglietti si possono acquistare sia online che nelle biglietterie, presso i distributori automatici o le rivendite autorizzate. Per sapere orari, offerte e promozioni, visitate il sito di Trenord.
- Bus Navetta e parcheggi: partiranno dai parcheggi allestiti nei paesi della zona: in questa mappa ne trovate alcuni. Il costo dei parcheggi dove lasciare la macchina va dai 5 ai 15 euro al giorno, Le navette invece tra i 5 e i 10 euro, in base a quanto ci si trova lontani da Sulzano. Consigliamo il tragitto da Rovato e Capriolo – i più vicini all’autostrada e lontani da Sulzano, al costo di 10 euro, oppure quello da Corte Franca, Iseo, Rodengo Saiano (dove c’è il Franciacorta Outlet Village) al costo di 5,50. Gli orari di frequenza delle navette non si sanno ancora con precisione, ma dovrebbero essere disponibili dalle 8 alle 22-24, ogni mezzora. Per chi atterra all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio infine c’è un servizio di navetta prenotatile con IseoExpress.
- Bicicletta o a piedi: in bici si può arrivare molto vicino, ma non nel centro di Sulzano, che è chiuso al traffico anche per le due ruote. L’ultimo paese raggiungibile è Pilzone e Sale Marasino, dove si troveranno parcheggi per le bici al costo di 2 euro, per poi proseguire con le navette. Il centro di Sulzano è chiuso al traffico per motivi di sicurezza, le strade infatti sono molto strette e in alcuni tratti senza marciapiede.
Il miracolo italiano di Christo
The Floating Piers è considerato uno degli eventi più importanti del 2016 a livello mondiale ,che è stato definito da Germano Celant, direttore del progetto, un vero e proprio “miracolo italiano”. L’opera infatti è stata ideata e realizzata in soli 23 mesi. Prima di scegliere l’italia e il lago d’Iseo, l’artista cercava una location da 40 anni. Il delta del Rio de la Plata, in Argentina era stato uno dei luoghi scelti per il progetto, ideato con la moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, ma ebbe problemi con le autorità. Vent’anni dopo ci provò nella Baia di Tokyo, ma anche lì incontrò difficoltà.
“Nel 2014 cominciammo a cercare in Italia e, quando arrivammo al lago d’Iseo rimanemmo incantati e parlammo subito con i sindaci: non ho mai avuto così tanta collaborazione, in poche settimane ho ottenuto le autorizzazioni che altrove avevo aspettato per anni, è poi dicono che l’Italia è il paese della burocrazia” afferma l’artista durante una conferenza stampa.
Ma il miracolo italiano riguarda anche la trasformazione di una zona di piccoli paesini con poche centinaia di abitanti, in un luogo pronto ad accogliere il turismo di massa: la celebre guida Lonely Planet, ha stilato la classifica delle dieci nuove mete di viaggio per il 2016 e l’Italia figura al sesto posto soprattutto grazie a The Foating Piers. Tra Franciacorta e Valle Camonica gli alberghi sono già quasi tutti sold-out, anche in aree limitrofe, ed è stato previsto che il turismo porterà in media 3 milioni di euro al giorno.
Per la realizzazione dell’opera, all’impegno economico dell’artista stesso che ha pagato di persona 10 milioni di dollari, si aggiunge l’impegno di 750 persone, che hanno trovato lavoro grazie a questo evento: dagli operai che hanno realizzato i galleggianti a quelli che li hanno montati, fino agli addetti alla sicurezza.
Poi c’è l’aspetto ambientale, a cui Christo ha pensato fin dall’inizio della progettazione dell’opera: i materiali di costruzione, 200.000 cubi di polietilene espanso, fissati al fondo da 140 ancore di 5 tonnellate ciascuna, saranno riciclati e riutilizzati alla fine dell’evento, per limitare l’impatto ambientale dell’opera.
Se l’esperienza della passerella non vi basta o se volete scoprire qualcosa di più sull’artista e sulla sua storia, al museo di Santa Giulia di Brescia sarà possibile visitare la mostra Christo and Jeanne-Claude. Water Projects, dedicata al progetto The Floating Piers e agli altri progetti di Christo e Jeanne-Claude che prevedono l’utilizzo dell’acqua. Al costo di 19 € si potrà visitare la mostra a Brescia e prendere la navetta fino a Sulzano andata e ritorno.
Chi è Christo Vladimirov Javacheff
Christo Vladimirov Javacheff è nato nel 1935 nella cittadina bulgara di Gabrovo. La sua storia artistica è intrinsecamente connessa con quella della sua compagna di una vita, Jeanne Claude Denat de Guillebon, nata anche lei nel 1935, a Casablanca, e scomparsa nel novembre del 2009. Il binomio Christo-Jeanne è uno dei più famosi della storia dell’arte. Esponente del Noveau realisme, Christo ha iniziato sulla fine degli anni Cinquanta, ad “impacchettare” oggetti, ispirandosi probabilmente alla poetica dadaista e soprattutto a Man Ray e all’opera L’enigma di Isidore Ducasse. Ma la svolta artistica cominciò quando i due artisti passarono a “impacchettare” opere sempre più grandi e monumentali, dando inizio, di fatto, alla Land Art. Le loro opere come Running Fence, un’installazione del 1976 realizzata con 200 mila metri quadri di stoffa, nel nord della California, o come “l’impacchettamento”del Museo D’arte contemporanea di Chicago, del Reichstag in Germania, fino al monumento a Vittorio Emanuele in Piazza Duomo a Milano, li hanno resi famosi in tutto il Mondo.
Modificando il territorio temporaneamente, l’artista vuole cambiarne la percezione. Tutte le sue opere sono inclusive, perché il pubblico è parte integrante della creazione, che ha inizio dalla progettazione. Ciò che resta non sono opere architettoniche o monumenti, ma immagini fotografiche, disegni, bozzetti, modelli tridimensionali. Materiale di lavoro che aiuta a capire la nascita e testimonia la storia di queste visioni monumentali. Ma soprattutto ciò che resta è l’esperienza di vita, che, come afferma l’artista: “resta impressa per sempre nel cuore“.
